domenica 13 giugno 2010

Tutta colpa di una citazione

Io ho un problema.
A dire la verità ne ho molti ma quello di cui parla questo post è la mia personale disfunzione del "blocco del lettore".
Essa consiste nel volere a tutti i costi un libro, cercarlo, procurarselo dopo ricerche forsennate in biblioteca o in libreria o farselo addirittura comprare da terzi che lo prendono a prezzo scontato e poi... non riuscire a finirlo.
Ma allora semplice, basta mollarlo lì e leggere altro no?
E invece no. Io lo tengo lì, sul comodino.
Lo metto in borsa, sia mai riesca a trovare dieci minuti di pace a lavoro.
Me lo porto in autobus, al parco o in qualunque posto io debba fare una fila per cui potrei usarlo per ingannare l'attesa.
E irrimediabilmente trovo sempre altro da fare.
Il fatto è che odio non finire un libro.
Assioma: per giudicare e quindi avere un'opinione di un libro bisogna almeno averlo letto tutto.
Problema: sono d'accordo ma a volte faccio una fatica bestia
Risultato: non leggo il libro problematico in questione e non leggo nemmeno altro in attesa di finire il mattone in sospeso da mesi.

Al momento l'oggetto del mio cruccio è "La strada" di Cormac McCarthy.
Bello stile, ottima scrittura ma non ce la posso fare.
Mi viene l'angoscia anche solo al pensiero di doverlo finire.
Sicuramente devo smetterla di leggerlo prima di andare a dormire.
E io di libri tristi ne ho letti eh! Ho impiegato mesi per superare lo scoglio di 1984: mamma che ansia. Bello eh per carità. Ma che A-N-S-I-A.

E pensare che con McCarthy la scintilla era scoccata con una citazione.

"Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c'è dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e di bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un'origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri."

Mi ero detta, si il ragazzo è un po' preso male ma in fondo siamo in parecchi, vediamo cosa ha da raccontare.

Mai citazione mi fu più fatale.

Missione della settimana: superare il blocco del lettore.

Non mi posso arenare su un misero libretto di 118 pagine (ed è scritto pure grande!).

Ce la posso fare.



3 commenti:

  1. lettura ingrata! A me ci vollero 2 mesi buoni...ma devo dire che piu' che le atmosfere asfissianti il mio problema era la scrittura: un inglese molto impegnativo dove ogni parola e' scelta con cura meticolosa ma e' un po' fuori dal vocabolario di una persona media

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  2. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  3. uh palbi!che bello vederti qui..ti leggo sempre sono una tua ammiratrice ahahaha
    beh confesso di non averci neanche provato in lingua originale!
    hai tutta la mia ammirazione e il mio rispetto per essertelo sciroppato pure in inglese!

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