lunedì 29 agosto 2011

Si può provare ad essere ottimisti

...in una realtà che peggiora giorno per giorno davanti ai nostri occhi?
La situazione italiana è alla deriva da anni, da molto prima di quando abbiamo iniziato a preoccuparcene seriamente.
Eppure finché ci sarà il nostro piccolo orticello continueremo a non curarcene più di tanto.
Del resto, che possiamo fare??
Ma sì, piano piano le cose si aggiusteranno.
Prima o poi questo Paese di Pulcinella finirà anche di scavare il fondo. E allora si dovrà pur risalire.
Crederci è l'unica cosa che ci resta...forse.
Eppure ci sono danni collaterali che arrivano fin dove non avremmo mai immaginato.
Nelle cose stupide e banali di ogni giorno.
Il malessere invade ogni aspetto delle nostre vite, a partire dalle relazioni con gli altri.
E tutto diventa un problema, tutto diventa motivo di polemica.
Tutti sono scontrosi, arrabbiati, nervosi, aggressivi, rassegnati...sulla difensiva. A priori.
Così che, anche quando si è in buona fede, è difficile trovare qualcuno che non ti abbia già etichettato.
Ci si ritrova a subire il malessere degli altri, giudicati a tavolino o semplicemente guardati con sospetto. Tanto ormai ci si stupisce più di qualcuno che non ti voglia fregare, usare, manipolare che del contrario. L'eccezione è scoprire ancora l'esistenza di una "brava persona".
Ed è contagioso. Diventa un circolo vizioso. E diventa irrespirabile.
Si può fare proprio un ottimismo vissuto altrove?
Si può continuare ad essere positivi in un mondo che ci sbraita contro?
Si può raggiungere la pace interiore quando tutti gli altri sono in "guerra", anche con te?
Io voglio davvero provarci.
Chissà quanto duro prima di esserne travolta.




giovedì 25 agosto 2011

"Nella mia stanza non scrivo molto"

"Per scrivere ho bisogno di altre condizioni e altri luoghi.
Ma lì posso pensare, sentire musica, leggere a letto e prendere appunti. Posso dar da mangiare a quattro amici; ed è, tutto considerato, un posto dove appendere il cappello."