martedì 24 aprile 2012

Scelte e soddisfazioni

Finchè il cambiamento che stiamo cercando non avviene, il tempo che lo precede sembra infinito.
Non sapendo se e quando troveremo un lavoro si è in balia dell'ignoto.
Non si possono fare programmi, non si sa quanto a lungo potremo restare senza prima di toccare veramente il fondo.
E poi, così, da un giorno all'altro, dopo mesi di estenuante ricerca, curriculum, email, telefonate, viaggi, consigli chiesti e ricevuti, tutorial su youtube e ancora articoli di giornali e blog e come fare, cosa dire, cosa non dire, dove cercare, umiliazioni, introspezioni...un lavoro.
E tutto si ferma.
E' quello che cercavo? Mi porterà da qualche parte? Mi darà soddisfazioni? Potevo trovare di meglio? Potevo trovare lo stesso in Italia?
Non lo so.
Mi toccherà rimboccarmi le maniche e stare a vedere.
Io ricomincio da qui.


sabato 21 gennaio 2012

...dormire forse sognare...

Prendere il caffè la sera non ti fa dormire.
Non è un concetto difficile. Eppure perché **** mi lascio trasportare dagli eventi?
Ah, sì, giusto. Perché siccome ultimamente già prendo sonno difficilmente, che fai non ti dai una mano da sola? Ecco, così, per evitare di farmi assalire dall'ansia della mia vita che sento profondamente allo sbaraglio, mi tocca scrivere un post da far perdere nel mare magnum di internet. Così risparmio la carta del mio taccuino per i momenti senza pc...e poi si ha come quella sensazione, che qualcuno da qualche parte, possa passare prima o poi a farti PAT PAT sulla spalla.
Perché siamo proprio esserini buffi noi.
Gli estranei ci piacciono spesso più di chi conosciamo da una vita. A volte ci capiscono meglio di chi ci sta accanto, perché per forza di cose, non hanno pregiudizi, non ci hanno ancora etichettato. Commentano UNA frase, un pensiero, senza psicoanalizzarti, senza dover per forza chiedere spiegazioni, senza rimproveri, senza "ah si perché tu". E poi se non hanno niente da dire, tacciono. Non sparano sentenze gratuite. Non dicono frasi di circostanza. Sono spontanei perché non ti devono niente.
E' che quelli della vita reale sono anche stanchi di stare a sentire sempre le stesse cose. Tanto sanno già cosa pensi. Non ti fanno nemmeno più parlare. Non ti chiedono nemmeno più se ti va di farlo. E comunque, non ascolterebbero.
Cioè che palle, ho già i miei problemi. Sì sì, ma vedrai che andrà tutto bene. Allora andiamo al cinema?
Però che carini, quando ti telefonano per attaccarti delle seghe infinite su di LORO, perché alla fine anche se non ci sentiamo spesso però lo-so-che-siamo-amici-e-posso-sempre-contare-su-di-te.
Sono soddisfazioni avere amici così. Cioè perché in fondo è vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno. Il loro.
E quindi niente. Mi piace buttare il mio pensiero confuso e delirante in un posto così. Perché questa è casa mia e qui comando io. E vaffanculo ogni tanto ne ho bisogno.
E uno si stanca anche di tenere sempre duro e aspettare tempi migliori.
E ci si può anche stancare di non potersi lamentare, perché cazzo che fai ti lamenti pure, ma dai non hai niente di cui lamentarti.
E invece sì cazzo, ho cose di cui lamentarmi e mi lamento.
Non ho voglia di vedere il lato positivo per stavolta. Non ce la faccio. Voglio vedere quello negativo ed esserne stanca, posso? Sì, stasera sì. Domani giuro che mi rimetto la faccia da persona adulta e anche la "faccia allegra per il prossimo Carnevale".
Però stasera punto i piedi, stasera sono triste, stasera mi piango un po' addosso, stasera mi incazzo con me stessa perché non sono ancora riuscita a cambiare le cose che non vanno in me.
Stasera sono triste e mi sto sul cazzo. E voglio sentirmi libera di farlo, senza sentirmi pure in colpa. Stasera va così.

mercoledì 11 gennaio 2012

Il criceto e la ruota

No, questo non è un racconto per bambini.
Questa è la fotografia di come mi sento ora.
Un criceto nella ruota.
Io corro corro corro...e corro e corro e poi continuo a correre...e sono sempre nello stessa situazione.

Ho anche come la sensazione di avere già usato questa metafora.
Ormai inizio ad essere un disco rotto. Mi ripeto...torno sempre al punto di partenza.

E' frustrante.
E' fastidioso.

Partire, restare, vivere, sopravvivere.
Fare quello che tutti si aspettano da te oppure assumersi il rischio di seguire l'istinto.

Tutta colpa di quella stupida storiella della cicala e della formica.
A me la formica sta anche un po' sui maroni...io non voglio fare la vita della formica...ma nemmeno la fine della cicala. Non esiste una via di mezzo??